Papa Francesco su divorzio, gay, aborto.

Leggo sui social networks molti commenti di elogio a Papa Francesco circa le sue parole di oggi sulla Misericordia che la Chiesa deve offrire a divorziati, gay e donne che hanno abortito. Parole che anche io trovo molto belle e vere, considerando il ruolo della Chiesa inteso proprio come una Madre che ha a cuore tutti gli esseri umani e non solo una sparuta elite.

 

Quello che però mi lascia perplesso è il modo assai riduttivo con il quale si commenta quella che molti già chiamano “notizia-scoop”, attingendo dai titoloni dei giornali e dalle aperture dei Tg.

 

Vorrei ricordare che quanto affermato oggi dal Papa non è altro che quello che insegna la Chiesa stessa nel suo Magistero e nel suo Catechismo. E' quello che, magari con uno stile diverso, affermavano anche Papa Benedetto XVI e il Beato Papa Giovanni Paolo II. Il problema vero è la non conoscenza della dottrina sociale della Chiesa da parte di molti. In primis dei cristiani stessi che ne dovrebbero essere annunciatori.

 

E' incredibile infatti quanta gente si sorprenda del semplice fatto che il Papa abbia solo ribadito, con parole estremamente paterne e pastorali, un concetto semplicissimo: la Misericordia di Dio è per tutti. Bellissimo, vero? Ma lo sappiamo da duemila anni proprio in forza di Cristo!

 

Piuttosto, se vogliamo trovare davvero tra le righe la “notizia-scoop” nelle parole del Papa – e puntualmente ignorata dai media – allora dobbiamo approfondire la lettura. Il Papa, infatti, afferma l'importanza di un Sacramento che molti hanno completamente dimenticato nel mondo d'oggi: la Confessione. O Riconciliazione, come é anche chiamato e come trovo sia bello viverlo.

 

Oggi è facile confrontarsi con quanti affermano: “Non ho bisogno di confessarmi. Se devo parlare con Dio lo faccio a mio modo, senza dover rendere conto a nessuno”. Non è forse vero? Ecco, in questo modo si entra in quella dimensione che si può chiamare “fede-slot machine”. Come se la fede fosse un distributore automatico dal quale attingere quello che ci fa più comodo e scartare quello che sappiamo già metterci in discussione, quello che parla alla nostra coscienza. Di questi tempi sempre più sorda.

O, peggio, è vivere non in funzione di Dio, ma nell'assurda teoria di un “idolo” al quale pensare di chiedere solo quello che desideriamo assecondando ogni nostro bisogno. Al riguardo il Papa ci ricorda che “Il confessionale non è una sala di tortura, ma il luogo della Misericordia nel quale il Signore ci stimola a fare meglio che possiamo.”. Bello vero? Questa é la vera "notizia-bomba" di oggi! Che tocca tutti, non solo divorziati, gay o donne che hanno abortito (magari spinte soprattutto dall'egoistica insistenza di uomini che non sanno più cosa sia la responsabilità di una vita umana).

 

La vera notizia è il perdono del Confessionale. Ma per i media non é notizia.

 

Affermare quindi che con le Sue parole Papa Francesco si sia lanciato a favore delle nozze omosessuali, piuttosto che del divorzio inteso come sbocco possibile e naturale per una coppia sposata in Chiesa (e quindi "in Cristo"), o accettare la possibile scelta di aborto per una donna che porta in grembo una nuova vita, significa strumentalizzare a proprio uso e consumo le parole del Papa. Significa non voler cogliere la grande opportunità di riflessione, conversione e Misericordia che la Chiesa stessa offre a chiunque attraverso le parole dense di amore che questo Papa offre quotidianamente al mondo.

 

La Chiesa ama tutti. Nessuno escluso. Anche i non credenti. Perché questo è il vero Messaggio di Gesù Cristo. E proprio nella dimensione di Cristo, la Chiesa indica la strada per trovare la felicità. Che non é mai imposta, ma solo proposta. Ed é una proposta a cui ciascun uomo, ciascuna donna, può scegliere liberamente di aderire o meno. Il libero arbìtrio non va confuso con la libertà nel fare ciò che si vuole. Perché è un concetto, questo, esattamente opposto al Messaggio di Cristo. Non è vivere la Comunione nella Chiesa, ma è solo estremizzare l'invidualità dell'uomo. Che sempre più spesso si crede sufficiente a se stesso.

 

Conformare la propria vita agli insegnamenti di Cristo, al cammino all'interno della Chiesa, a un certo stile di vita che il Papa ci sta indicando, può davvero offrire una felicità vera e autentica in contapposizione a quei modelli che il mondo secolarizzato propone da tempo. E la crisi morale di questa società é figlia di questi modelii ed é sotto gli occhi di tutti.

 

Papa Francesco ha semplicemente ricordato quanto la Chiesa ami tutti e non chiuda la porta a chiave a nessuno. Ciascuno è libero di entrarvi con il suo essere, puntando a una coerenza di vita che possa essere ogni giorno testimonianza vera e autentica per il prossimo.

 

E' difficilissimo.

E' un duro allenamento quotidiano.

E' una grande scelta di Vita. 

 

Ma é l'unica Via che conduce a una felicità concreta e non effimera. 

E' l'unica Via che ci porta a conoscere la Verità che rende liberi. E che ci ama.

 

Già da domani.

 

inFede

 

 

 

 

 

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Commenti: 4
  • #1

    Filomena (venerdì, 20 settembre 2013 07:33)

    Bellissime parole, sono pienamente d'accordo con tutto quello che hai commentato. La fede, quella vera non è strumentalismo e i media purtroppo giocano molto sui doppi significati, cogliendone spesso l'essenza peggiore.

  • #2

    anonima (venerdì, 04 luglio 2014 13:13)

    Ciao , non credo che tutti strumentalizzino a proprio favore le parole di Papa Francesco. Partiamo dall' abortire... per la maggior parte delle donne è un percorso difficile e rimarrà per sempre una cicatrice nel cuore di quella persona , ma mai giudicare quando non si conosce veramente la motivazione di tale scelta , che il più delle volte è seriamente sofferta. Il divorzio ,bhe oggi come oggi è quasi una moda ( direi assurda) , ma non sempre è cosi ,quindi per quanto una persona possa "in cristo" dire un Si pieno di amore ,può scoprire di non avere una bella intesa, una stessa educazione e delle stesse pretese e aspirazioni nella vita. Perché la vita è fatta di tante cose e se non si riesce ad essere felici veramente dopo averle provate tutte ,credo sia giusto o perlomeno comprensibile il divorzio. Concludendo con il matrimonio gay direi che sia abbastanza scontato per un cristiano ritenere diversamente " normale" l' unione di 2 persone dello stesso sesso , ma noi e nessun essere umano può giudicare tale scelta. Quindi credo che sia questo il messaggio di Papa Francesco : " diffondiamo la parola di Cristo, abbracciamo tutti nella nostra Chiesa e non giudichiamo le scelte più o meno condivisibili " Questo è quello che io ho capito. Un ultima cosa , essere cristiani praticanti e credenti significa avere una responsabilità in più degli altri e non mettersi a giudicare e sentenziare le scelte e il vissuto delle persone, e nella maggior parte dei casi gli insegnamenti di Gesù Cristo vengono dimenticati. Un saluto

  • #3

    Federico Colombo (mercoledì, 09 luglio 2014 16:13)

    Carissima "anonima",
    credo che ogni spunto e ogni punto di vista, anche differente dal nostro, sia una risorsa. Ma lo credo solo nel momento in cui c'è una firma posta in calce a quell'intervento. Esprimere opinioni e criticare senza avere il coraggio di firmarsi é un comportamento che già di per sé qualifica chi lo compie.
    Contraccambio il cordiale saluto.

  • #4

    anonima (martedì, 28 ottobre 2014 04:20)

    Noto con dispiacere la Sua maleducazione , scrivere il nome online a delle persone sconosciute non è di mio gradimento. Complimenti per la risposta esaustiva e piena di significato.